lunedì 4 gennaio 2016

Pensiero del giorno #1

La sera torni a casa e tutto quello che vuoi è infilarti sotto le coperte e guardare un film.
La cena è stata anche abbastanza soddisfacente, pizza del pranzo scaldata nel microonde. So cosa state pensando, ma no, la pizza non è decisamente mai troppa. E scaldata è il top.

Scorro velocemente i programmi tv e mi ritrovo con il sorriso stampato in viso: sul La7D trasmettono “Il matrimonio del mio migliore amico”. Cosa c’è di meglio di una bella commedia con la bellissima Julia Roberts? Sono fortunata!
Guardo il film tutta soddisfatta, ma nel finale sento scendermi qualcosa in gola.

Ho sempre guardato il film nel verso sbagliato.

Fino ad oggi ho creduto che parlasse dell’amore quello vero, che passa attraverso la libertà e non attraverso la possessione, che ti rende felice solo quando vedi anche l’altro felice. Julienne sacrifica il proprio amore, perché capisce che ciò che veramente vuole il suo (pseudo) amico è sposare la donna che ama, e questa donna non è lei.

Ma forse la vera storia non è questa. Forse la vera storia d’amore è quella tra la protagonista e il suo amico George. Un amore fraterno, amichevole, che va oltre ogni cosa. Un’amicizia pura, senza interessi. L’amicizia che ti porta a prendere un aereo (quando odi volare) la sera, a comprare uno smoking, ad intrufolarti ad un matrimonio e passare una mazzetta (ammettetelo, è probabile che sia andata così) al cantante per far suonare quella canzone particolare, solo per farla ballare. Solo per farla ridere.

Questa è la vera storia d’amore.

Io sono fermamente convinta di questa cosa. L’amore non è solo quello che si prova per il/la propria partner. L’amore è anche e soprattutto quello che provi per i tuoi genitori, per tua sorella, per tuo fratello, per tuo cugino, per il/la bambino/a con cui sei cresciuto, per la persona per cui stai donando il sangue, per il signore che per strada ti ha visto triste e ti ha passato la perla di vita su cui ha speso tutta la sua vita e la sua sofferenza per poterla imparare.

Sembra quasi che ci si vergogni a dire che si ama. Ci si dice troppo spesso un semplice “ti voglio bene”.
Ma amare non è una vergogna. Non è giusto amare tutti, ma non è sbagliato amare tanti.
Chiaramente, ci sono diversi tipi di amori. Alcuni più forti ed intensi, altri decisamente più blandi.
E’ come quando John Green scrisse in “Colpa delle stelle” che certi infiniti sono più grandi di altri; ecco per me la stessa cosa vale per l’amore.
Io amo mia madre, amo mio padre, amo mia nonna, amo mia sorella, amo il mio gatto, amo mio fratello, amo la mia famiglia, amo anche la pizza sì, e cavolo quanto amo il letto!

Forse lo sto scrivendo nel modo sbagliato, forse la mia struttura grammaticale lascia un po’ a desiderare, forse non sono poi così brava a spiegarmi…ma questo è quello che vorrei per questo 2016.

Questo è il mio unico buon proposito per il nuovo anno. Amare di più. Non importa come, l’importante è amare.

Un abbraccio.

Volpe.

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lunedì 4 gennaio 2016

Pensiero del giorno #1

La sera torni a casa e tutto quello che vuoi è infilarti sotto le coperte e guardare un film.
La cena è stata anche abbastanza soddisfacente, pizza del pranzo scaldata nel microonde. So cosa state pensando, ma no, la pizza non è decisamente mai troppa. E scaldata è il top.

Scorro velocemente i programmi tv e mi ritrovo con il sorriso stampato in viso: sul La7D trasmettono “Il matrimonio del mio migliore amico”. Cosa c’è di meglio di una bella commedia con la bellissima Julia Roberts? Sono fortunata!
Guardo il film tutta soddisfatta, ma nel finale sento scendermi qualcosa in gola.

Ho sempre guardato il film nel verso sbagliato.

Fino ad oggi ho creduto che parlasse dell’amore quello vero, che passa attraverso la libertà e non attraverso la possessione, che ti rende felice solo quando vedi anche l’altro felice. Julienne sacrifica il proprio amore, perché capisce che ciò che veramente vuole il suo (pseudo) amico è sposare la donna che ama, e questa donna non è lei.

Ma forse la vera storia non è questa. Forse la vera storia d’amore è quella tra la protagonista e il suo amico George. Un amore fraterno, amichevole, che va oltre ogni cosa. Un’amicizia pura, senza interessi. L’amicizia che ti porta a prendere un aereo (quando odi volare) la sera, a comprare uno smoking, ad intrufolarti ad un matrimonio e passare una mazzetta (ammettetelo, è probabile che sia andata così) al cantante per far suonare quella canzone particolare, solo per farla ballare. Solo per farla ridere.

Questa è la vera storia d’amore.

Io sono fermamente convinta di questa cosa. L’amore non è solo quello che si prova per il/la propria partner. L’amore è anche e soprattutto quello che provi per i tuoi genitori, per tua sorella, per tuo fratello, per tuo cugino, per il/la bambino/a con cui sei cresciuto, per la persona per cui stai donando il sangue, per il signore che per strada ti ha visto triste e ti ha passato la perla di vita su cui ha speso tutta la sua vita e la sua sofferenza per poterla imparare.

Sembra quasi che ci si vergogni a dire che si ama. Ci si dice troppo spesso un semplice “ti voglio bene”.
Ma amare non è una vergogna. Non è giusto amare tutti, ma non è sbagliato amare tanti.
Chiaramente, ci sono diversi tipi di amori. Alcuni più forti ed intensi, altri decisamente più blandi.
E’ come quando John Green scrisse in “Colpa delle stelle” che certi infiniti sono più grandi di altri; ecco per me la stessa cosa vale per l’amore.
Io amo mia madre, amo mio padre, amo mia nonna, amo mia sorella, amo il mio gatto, amo mio fratello, amo la mia famiglia, amo anche la pizza sì, e cavolo quanto amo il letto!

Forse lo sto scrivendo nel modo sbagliato, forse la mia struttura grammaticale lascia un po’ a desiderare, forse non sono poi così brava a spiegarmi…ma questo è quello che vorrei per questo 2016.

Questo è il mio unico buon proposito per il nuovo anno. Amare di più. Non importa come, l’importante è amare.

Un abbraccio.

Volpe.

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